20-11-2015

Alessandro Speccher: vincitore NextLandmark 2015

Il giovane vincitore della sezione Fotografia del contest NextLandmark 2015, organizzato da Floornature, ha convinto la giuria con le sue immagini della geometria dell'architettura di Milano.



Alessandro Speccher: vincitore NextLandmark 2015 Il giovane vincitore della sezione Fotografia del contest NextLandmark 2015, organizzato da Floornature, ha convinto la giuria con le sue immagini della geometria dell'architettura di Milano.

Alessandro Speccher, classe 1980, lavora da anni con grandi studi di progettazione. Si sposta tra Rovereto e Milano, portando con sé sempre la macchina fotografica. Una costante da quando si è avvicinato alla fotografia nel 1995. 
Nel suo caso non è rimasta una passione giovanile (chi di noi da adolescente non ha avuto il suo periodo di “fotografo”?), ma un modo per captare attraverso l'obiettivo della macchina fotografica ciò che attrae la sua mente scientifica. 
Ed è proprio questo dettaglio scientifico che ha colpito la giuria del contest internazionale Next Landmark 2015, decretando Alessandro Speccher quale vincitore della categoria Fotografia. Lui non punta la lente sulle emozioni, ma vuole ritrarre geometrie, simmetrie, composizioni, equilibri, prospettive, regole nascoste del soggetto fotografato. Ovvero delle architetture e dei paesaggi urbani.
In mano a Speccher la macchina fotografica diventa strumento per cambiare punto di vista su ciò che appare ai suoi occhi. Nasce così nelle sue immagini quel distacco necessario per poter osservare, e quindi capire meglio, il nostro contesto architettonico quotidiano. Tale suo modus operandi è percepibile nella galleria che condividiamo con i nostri lettori, scatti provenienti dalla sua serie milanese, ossia quella che gli è valsa il primo premio.
Alla nostra domanda relativa a come un fotografo possa portare del valore aggiunto all'architettura, Alessandro Speccher risponde che oltre ad ampliare i punti di vista attraverso cui si può leggere un’architettura, “il fatto stesso di documentare una struttura negli anni, in diversi momenti della giornata, con diverse condizioni climatiche, con svariate temperature di luce, rende l’architettura uno spazio umano con una propria resistenza emotiva”.
Un'affermazione che ci trova completamente concordi e che conferma una volta ancora l'importantissimo ruolo della fotografia nella mediazione e divulgazione del messaggio progettuale. Indifferentemente dallo stile Alessandro Speccher preferisce uno sguardo simmetrico e quasi matematico al contesto. Infatti chi è dietro alla macchina fotografica entra sempre in contatto con il tessuto costruito e se ne fa interprete, lasciando il proprio segno come “tocco personale” che umanizza la scenografia urbana.

Christiane Bürklein (@chrisbuerklein)

Alessandro Speccher

www.speccher.com
https://www.facebook.com/speccher/

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