Fotografare ciò che le architetture evocano

Davide Solfaroli Camillocci, fotografo di architettura di La Spezia trapiantato a Milano, approfondisce il mondo della fotografia attraverso l'inquadratura del costruito, riuscendo così a materializzare le immagini dei suoi pensieri.
Fotografie piene di luce, colore e assenza umana che, in alcuni casi, riescono a evocare figure antropomorfe, ovvero le stesse che il nostro sguardo ricostruisce attraverso le forme del costruito. Ed ecco allora il suo punto di vista sulla fotografia di architettura: mostrare ciò che non c'è ma che il pensiero è in grado di ricostruire, o meglio di costruire.
Un'idea nata durante un viaggio a Brasilia nel 2006. Davide Solfaroli Camillocci infatti afferma: “Avevo letto di questa capitale costruita dal niente, in pochi anni. Quando la visitai, rimasi ammirato e affascinato dalla bellezza delle sue curve e dai suoi colori. Percepivo, però, anche una sensazione di alienazione: questi palazzi, così moderni nelle forme, eppure non ancora entrati nel vissuto quotidiano. Dopo Brasilia, mi sono confrontato con l’architettura moderna di Milano, Roma, Parigi, Londra, Torino, Madrid, Barcellona, Saragozza, Bilbao, Valencia, Rioja."
E' stimolante notare quanto le sue sensazioni visive tramutate in fotografie rimangano costantemente in bilico tra l’apprezzamento di una grande bellezza e il senso di alienazione, anche dopo tanti viaggi di esplorazione dell'architettura
Qui presentiamo appunto il suo progetto fotografico intitolato moderno alieno che stando alle parole dell'autore sviluppa: "il senso di alienazione indotto dall’architettura moderna, talvolta creatrice di splendidi landmark, o perfino di sign of times, che brillano paradossalmente per l’assenza di vita umana."
 
Paolo Schianchi
http://www.davidesolfarolicamillocci.com/