26-08-2015

Intervista a El Equipo de Mazzanti (Giancarlo Mazzanti e Carlos Medellín)

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Colombia,

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Continua il nostro dialogo con Giancarlo Mazzanti e Carlos Medellín (El Equipo de Mazzanti), indagando la lezione della nuova architettura per il cambiamento in Colombia.



Intervista a El Equipo de Mazzanti (Giancarlo Mazzanti e Carlos Medellín)

Molti dei vostri interventi sono edifici per l’educazione, dal Parque Biblioteca España di Medellìn, alla Scuola El Porvenir a Bogotà o El Flor del Campo a Cartagena, dalla Scuola Timayui a Santa Marta alla recente Pies Descalzos ancora a Cartagena. Che significato ha per lei realizzare questo tipo di architetture e su quali principi si basano i suoi progetti?

Occorre sottolineare che il potenziale educativo di una città va di pari passo con la capacità della popolazione di agire. La progressiva democratizzazione delle informazioni, favorita dai nuovi media, incoraggia i cittadini a richiedere un maggiore coinvolgimento nella pianificazione e nei processi decisionali relativi alle questioni pubbliche, nonché nello studio e nella creazione di politiche per la sostenibilità delle città. 
In questo contesto, il concetto di apprendimento nella città è un ideale civile ed educativo che sottolinea l'urgenza di trasformare lo spazio pubblico e le istituzioni sociali.
L'istruzione nella città è lo spazio per l'interazione tra cittadini. È un luogo aperto alla comunità dove si concretizzano i concetti fondamentali dell'apprendimento: impegno a favore del talento e delle capacità delle persone, delle "intelligenze naturali" tra la gente, l'impegno a migliorare l'istruzione pubblica: scienza, tecnologia, iniziativa imprenditoriale, innovazione e cultura sono potenziali ricchezze culturali delle società. 
 

Spieghiamo, comprendiamo e analizziamo l'architettura e il design urbano come una forma di apprendimento e conoscenza che può costituire la via per realizzare la costruzione di nuovi luoghi, che estendano lo spazio educativo urbano e lo utilizzino come una strategia pedagogica ludica. Quando parliamo di apprendimento è essenziale parlare di strutture e concetti educativi che si riferiscano al concetto di pedagogia. Gli spazi pedagogici non si limitano agli ambienti educativi, in quanto l'istruzione può aver luogo in qualunque struttura che sviluppiamo; lo spazio è di per sé un meccanismo educativo che genera forme di conoscenza e informazione.
Il modello spaziale applicato a queste problematiche deve cercare di valorizzare la totalità dello spazio come luogo di istruzione, apprendimento e relazioni sociali. In questo senso le nostre aule, così come gli spazi connettivi, i cortili e le aree esterne, sono studiate per rispondere alla diversità e complessità delle attività e degli eventi della vita quotidiana. L'istruzione attraverso lo spazio deve essere concepita come un organismo in grado di evolversi e adattarsi a nuovi tipi di apprendimento e relazioni tra studenti, familiari e l'intera comunità.

La situazione colombiana, caratterizzata da opere pubbliche da realizzare con budget limitati, burocrazia vincolante e poco tempo per la riflessione e l’approfondimento e instabilità politica, per alcuni versi appare simile a molte zone del mondo, anche se considerate socialmente più evolute. Alla luce della sua esperienza, qual è la chiave per emergere da questi problemi senza far naufragare la buona architettura?


Strategie progettuali, non solo costruzioni! I nostri progetti cercano sempre di esplorare forme di organizzazione spaziale e materiale attraverso un ripensamento di concetti quali ripetizione, indeterminatezza, incompletezza, anomalia, instabilità, contraddizione, strategie e protocolli d'uso, ed evidenziando il valore di queste forme come sistemi organizzativi con materiali aperti e intelligenti che consentano loro di crescere e adattarsi nel tempo. È una pratica proiettiva più strettamente correlata alla nozione di strategia che a un'architettura chiusa e finita, progettata da un singolo autore. È un esercizio che consente la progettazione di metodi e configurazioni dinamici e partecipativi, non solo rappresentativi, basati sull'idea di un'architettura aperta ben disposta al cambiamento.

Mara Corradi

www.elequipodemazzanti.com


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