Alle porte di Torino, precisamente a None, un museo raccoglie celebri pezzi del design italiano del Novecento ed è diventato un punto di riferimento per appassionati e collezionisti.
La sedia Superleggera di Giò Ponti, la lampada Taccia di Achille Castiglioni e ancora la Olivetti Divisumma18 di Bellini e la Moka 9090 di Sapper, sono solo alcune delle opere esposte nel Museo del Design di None, Torino.
Negli anni 1970 a None, circa 10 km da Torino, allo showroom aziendale Galliano si affianca il Museo del Design, un'area espositiva che raccoglie pezzi importanti del design internazionale e che diventa promotore di incontri con i designer ed eventi dedicati al tema in cui sono coinvolte anche scuole e università. Una difesa appassionata della qualità e del saper fare italiano, una concezione del design come “accesso democratico al bello” e la promozione della cultura del progetto presso i più giovani, sono questi gli intenti del Museo del Design, come spiegato dal suo direttore Riccardo Galliano.
L'area espositiva si arricchisce nel corso del tempo occupando spazi sempre più ampi e oggi si presenta come una galleria eterogenea di forme e colori, dove gli oggetti sono presentati anche in ambienti rappresentativi di alcuni periodi storici. Ad esempio è stato ricreato il set della scena finale del film "I Soliti Ignoti" di Mario Monicelli (1958) curato dal Museo del Cinema di Torino e realizzato in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Il percorso espositivo si articola attraverso pezzi iconici che rappresentano le tappe principali della storia del design dall'inizio del Novecento fino ai giorni nostri, un viaggio attraverso il cambiamento del gusto e degli stili di vita dell'ultimo secolo.
(Agnese Bifulco)
Images courtesy of Museo del Design
www.museodeldesign.it
