10-06-2016

Paul Bulteel. Figurants

Il fotografo belga Paul Bulteel condivide con noi la sua ricerca “Figurants”, immagini che parlano della relazione tra spazio costruito ed essere umano.



Paul Bulteel. Figurants Il fotografo belga Paul Bulteel condivide con noi la sua ricerca “Figurants”, immagini che parlano della relazione tra spazio costruito ed essere umano.

Siamo figuranti o fruitori quando ci rapportiamo con l'architettura intesa sia come edifici che come spazi urbani? 
Una domanda che Paul Bulteel, grande viaggiatore che viene dall'ingegneria, si è posto durante i suoi percorsi a piedi nelle città del mondo. Infatti sostiene che: “camminare è il metodo preferenziale per accorgersi dei mood che ci circondano, per respirare le atmosfere dei singoli luoghi e per poter catturare quegli attimi magici dove appunto la o le persone ritratte si collocano in un contesto particolare.”
Immagini autentiche colte dal vivo, senza posa artificiale da parte dei protagonisti, magari anche inconsapevoli del loro ruolo sul grande palcoscenico dell'ambiente costruito, quello modellato da altri per noi. Questa è la quintessenza della serie “Figurants”, come ci inseriamo e soprattutto come ci comportiamo in un mondo artificiale, la quinta alla nostra esistenza.
Paul Bulteel ci propone fotografie singolari, ritagli attenti della realtà quotidiana dei luoghi. Scatti come incipit di altrettante storie: la donna nella stazione della metropolitana che saluta qualcuno sulla scala mobile, l'uomo e il bambino nella sala giochi, turisti presso un chiosco di fiori davanti a un muro grigio. O sono solo tutte scene di pezzi teatrali dell'assurdo?
Non a caso la visione di “Figurants” crea un vago senso di straniamento nello spettatore attento, in quanto si vede confrontato non solamente con l'architettura in senso lato, ma con la sua relazione con quest’ultima. Ci rendiamo così conto di quanto tutto ciò dovrebbe essere un dialogo attivo con il nostro ambiente costruito, mentre invece spesso lo vediamo solo come un monologo assordante delle costruzioni, a prescindere dallo loro bellezza intrinseca o meno, rendendoci indifferenti al ruolo a cui veniamo rilegati come comparse. Paul Bulteel ci parla di un paesaggio modellato da uomini per altri uomini dove però la figura umana rimane passiva, a dispetto delle buzzword attuali come partecipazione e condivisione. Infatti con il garbo e la delicatezza che distinguono l’opera di questo autore conferma l'importanza degli studi dell'architetto e urbanista statunitense Kevin Lynch sull'immagine ambientale e la percezione dello spazio urbano. 
Paul Bulteel nella creazione delle sue foto ci mette quindi quell'empatia verso le persone e l'ambiente costruito che vorremo percepire anche da parte di chi questi spazi li progetta.

Christiane Bürklein (@chrisbuerklein)

Paul Bulteel www.paulbulteel.eu

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