21-06-2019

A Parigi sorge il "Panorama" di Marc Mimram

Marc Mimram Architecture & Associés,

Camille Gharbi,

Parigi,

Uffici,

L'architetto Marc Mimram realizza nel cuore di Parigi Panorama, un nuovo complesso di uffici geometrico e leggero, in cui l'esitenza di un passaggio ferroviario sottostante diventa l'ispirazione per una soluzione innovativa in grado di regalare grande libertà progettuale.



A Parigi sorge il

Panorama è l'ultima fatica di Marc Mimram per la Ville-Lumière. Si tratta di un grande edificio che funge anche da ponte, collegando le due "rive" del fiume d'acciaio dei binari che passano tra l'Avenue de France e l'Halle Freyssinet. Per un'opera architettonica questo non è un luogo come gli altri. Panorama sorge infatti nel cuore di Parigi, nel XIII arrondissement, in un quartiere gremito di altri edifici iconici. Tra i vicini, citarla è necessario, spicca la Bibliothèque nationale de France, progettata da Perrault e aperta dal 1996, che sta proprio dall'altra parte della strada.
In passato, quando si è trattato di coprire la ferrovia in altre zone della città, gli urbanisti parigini hanno sempre preferito creare uno spesso strato di cemento armato, abbastanza resistente da potervi edificare in futuro, anche senza sapere cosa si sarebbe costruito. Al contempo, però, il fatto di avere una "fondazione obbligata", ha sempre limitato le possibilità dei progettisti. Per questa ragione Mimram ha deciso di non uniformarsi allo standard di progetto, ma di trovare un'alternativa che gli concedesse maggiore inventiva e libertà.
La proposta dell'architetto approccia quindi il problema dall'alto verso il basso e non viceversa. Invece di installare a terra lo strato di cemento armato, che funge da tetto per la ferrovia e i binari, ha preferito sospendere la struttura, agganciandola all'edificio-ponte sovrastante. Per fare ciò, ovviamente, il costruito doveva scaricare il suo peso fuori dal perimetro dei binari.
I due grandi volumi su cui si concentra tutto il carico strutturale dell'edificio, 16000 tonnellate di cui seimila d'acciaio, sono quindi posti a distanza di 58 metri l'uno dall'altro, ai lati della ferrovia, e non sopra di essa. Ed è un tale espediente progettuale a rendere possibile l'uso creativo e libero delle forme compositive dell'intero complesso. Il risultato è un incastro geometrico che trasmette sensazioni di leggerezza, ordine e pulizia, secondo i dettami dello stile contemporaneo high tech. Insomma ci si trova di fronte a un grande contenitore di cristallo dal quale spuntano, sporgendosi verso l'esterno, quattro parallelepipedi bianchi, costellati da finestre quadrate e dalle dimensioni irregolari. Terrazze, balconi, logge, mezzanini diventano in questo modo gli espedienti compositivi per espandere lo spazio lavorativo, assecondando l'orientamento e le visioni panoramiche.
Racconta lo studio d'architettura: "Queste sistemazioni sono il risultato dei vincoli pregressi nella progettazione del ponte. La soluzione al problema delle linee ferroviarie sospende il tetto sopra ai binari, piuttosto che utilizzare una piattaforma di sostegno che avrebbe inutilmente alzato il costo del progetto. L'architettura in questo modo guadagna in corerenza e la struttura portante lavora senza attrarre attenzione. Non c'è un'ostentazione muscolare, bensì il disvelarsi progressivo della costruzione."
È il concetto di Equilibrio stabilizzato quello che meglio descrive l'ultimo lavoro di Marc Mimram. Date le costrizioni progettuali sarebbe potuto nascere un edificio compatto, massiccio, imponente, invece, studiando come la gravità influenzi i diversi blocchi, ha creato un insieme armonioso di elementi che sorgono dal terreno, dando appunto un'idea di un equilibrio stabile.
Nell'idea dell'architetto il dialogo visivo tra edificio e città è una componente essenziale. Vedere ed essere visti crea per Mimram un'eco simbiotica con il contesto, mentre la città, l'orizzonte, il cielo, le fonti luminose e l'orientamento del terreno sono le condizioni ambientali di partenza, i vincoli non prescindibili, ovvero le linee guida prestabilite per il progetto.
In conclusione, Marc Mimram vuole suggerire a chi pensa e costruisce spazi lavorativi di studiare davvero le condizioni di partenza, cercando di creare vantaggi e libertà nel design d'insieme, oltre agli escamotage per ridurre i costi. Tutto questo poiché, per lui:"Il mondo degli uffici è diventato troppo soggetto a standard e regole ... Bisogna cercare le opportunità per innovare e offrire una varietà di nuove modalità e spazi di lavoro, più flessibili e differenziati."

Francesco Cibati

Location: Paris, France
Program: Construction of the bridge-building «Panorama» in Paris
Cost: 50 M€
Planning: winner of the competition in 2012 - beginning of the construction in 2014 - project delivery in 2019
Surface: 16 000 m² - 15 000 m² - offices and 1 000 m² – shops
Project Supervisor: Marc Mimram Architecture & Associés www.mimram.com
Partners : Marc Mimram Ingénierie : structure et economy, Edeis : fluid, VSA : facades, Greenaffair : environment, Léopold Fauconnet : interior designer, Franck Neau : landscaper, Base : landscaper; Project team Marc Mimram Architecture Ingénierie : Guillaume André, Emilie Ballu, Maxime Lefranc, Jacques Durst, Denis Muet, Sergio Pauletto
Client:ICADE
Investor : AG2R LA MONDIALE MATMUT, via sa foncière AGLM immo
Construction: Victor Buyck : metal frame, Prologis : essential structural, Rinaldi Structal : facades, Ogim : roofing/waterproofing, Vinci énergie : electricity-plumbing, MRG : equipments-hoods, S.N Falleau : green space, Spie Batignolles : architectural interior works, Alma : drywalls, TSM : locksmith / metal work, Thyssenkrupp : elevators

Pictures courtesy of the Studio


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