Cambiare la nostra impronta l'esempio di Henning Larsen Architects

La preoccupazione per l'impronta ecologica di un edificio è emersa nel dibattito architettonico fin dagli anni '70 del XX secolo, successivamente ci si è resi conto di come tutte le fasi connesse alla costruzione di un'architettura, dalla produzione dei materiali per realizzarla  fino alla conclusione del suo ciclo di vita utile e quindi allo smaltimento dei rifiuti della demolizione, rappresentasse una significativa fonte di inquinamento. Negli ultimi anni il crescente interesse per la sostenibilità, la crescita delle popolazioni e delle città nonché la crisi climatica hanno determinato anche una maggiore presa di coscienza sulla necessità di ridurre l'impatto ambientale di ogni azione dell'uomo, edifici compresi. Progetti che consentano una vita sana e l'adozione di strategie che rendano le città resilienti sono auspicati da comunità e governi, e praticati da studi d'architettura come lo studio danese Henning Larsen Architects. Ai metodi di lavoro di questo studio è dedicata la mostra "Changing our Footprint - In dialogue with Henning Larsen, Copenhagen”, presso l'Aedes Architecture Forum di Berlino.
Fondato dall'architetto Henning Larsen, scomparso nel 2013, lo studio che continua oggi la sua opera, e porta il suo nome, ha realizzato opere iconiche come l'Harpa Concert Hall and Conference Center a Reykjavik (2011) in collaborazione con Olafur Eliasson, il Moesgaard Museum ad Aarhus (2014), il Siemens Global Headquarters a Monaco (2016), l'Eystur Town Hall a Eystur (2018) o tra i più recenti il padiglione Fritz Hansen (2022) realizzato in occasione dell’evento 3daysofdesign di Copenhagen. Architetture in cui lo studio ha sfidato i modi convenzionali della progettazione per promuovere un processo teso a favorire la partecipazione attiva e la coesione sociale della comunità locale, ispirando le future generazioni di clienti, produttori, costruttori e architetti per un approccio più responsabile alla costruzione. Opere dove l'architettura di eccellenza va di pari passo con lo studio del contesto fisico e culturale di un sito, per adattarsi ai cicli naturali e promuovere una progettazione biofilica.
La mostra, in corso a Berlino fino al 22 marzo 2023, non intende fornire la soluzione a un problema tanto complesso quale quello dell'impronta ecologica dell'architettura, quanto piuttosto raccontare i processi in corso e come si possa agire a piccoli passi per cambiare e ridurre la nostra impronta ecologica. Un intento da realizzare attraverso progetti costruiti e ricerche, imparando dai propri errori, ma soprattutto invitando al dialogo tutti gli attori coinvolti e ispirandoli attraverso esempi concreti come le architetture di Henning Larsen.

(Agnese Bifulco)

Exhibition Title: Changing our Footprint - In dialogue with Henning Larsen, Copenhagen
Exhibition: 4 February 2023 – 22 March 2023
Venue: Aedes Architecture Forum, Christinenstr. 18–19, 10119 Berlin
Opening Hours: Tue-Fri 11am-6.30pm, Sun-Mon 1-5pm

Captions

01 World of Volvo Construction site June 2022 photo © Rasmus Hjortshøj - COAST
02 Kampung Admirality photo © Ramboll
03 Unboxing Carbon photo © Henning Larsen
04 - 05 Fritz Hansen Pavilion 2022 © Laura Stamer
06 3D printed rowhouse © Henning Larsen
07 Fælledby © Vivid Vision
08 Feldballe School 2022 © Rasmus Hjortshøj – COAST
09 Frederiksbjerg School © Hufton+Crow
10 Havelwerke Spandau © Henning Larsen
11 KAB House © Laura Stamer
12 NEOMA Business School © Sora
13 Ørestad Church 2022 © Vivid Vision
14 Queensland University of Technology © Christopher Frederick Jones
15 Sundby School © Sora
16 Transformation of Uppsala Town Hall © Einar Aslaksen
17-25 Exhibition View_Changing Our Footprint - A Dialogue with Henning Larsen photo © Erik-Jan Ouwerkerk

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